
In occasione della Quinta Giornata Nazionale della Salute della Donna (22 aprile 2020), caratterizzata quest’anno dalla presenza della pandemia da COVID-19, l’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione (UO RCF) - Dipartimento Malattie Infettive (DMI) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) come sempre sarà al fianco del Ministero della Salute.
L’attuale emergenza sanitaria che sta coinvolgendo tutto il mondo condiziona in maniera rilevante la vita sociale e privata delle persone. Da una parte il blocco di tutte le attività
non essenziali e le restrizioni alla circolazione mettono a dura prova la gestione delle necessità individuali e familiari, quali l’approvvigionamento di alimenti e di farmaci, nonché le
esigenze legate all’educazione ed alla scolarizzazione dei figli; dall’altra parte vi sono attività lavorative che, comportano per molte persone un rischio quotidiano di esposizione
all’infezione, particolarmente per le attività a contatto con il pubblico (soprattutto operatori sanitari e socio-assistenziali) nelle realtà locali a maggiore prevalenza. In questo scenario, le
donne sono direttamente coinvolte e risentono in prima persona della situazione attuale e dell’impatto legato al Covid-19, pur rimanendo un indispensabile riferimento nella sfera
privata e collettiva. Tale contesto, però, può favorire anche il rischio di una maggiore esposizione a situazioni di maltrattamento se non addirittura
di violenza fisica o psicologica, specialmente in presenza di una preesistente criticità relazionale.
I ricercatori dell’UO RCF nel giorno della salute della donna vogliono mettere in evidenza due aspetti amplificati dal lockdown: la discriminazione e la violenza.
Di discriminazione e di azioni che i Governi sono invitati a mettere in campo ne ha parlato recentemente anche UNAIDS nel Report “We’ve got the power. Women, adolescent girls and the HIV response" di cui la
Redazione del sito Uniti contro l’AIDS ne ha tradotto in italiano il comunicato stampa.
In particolare sul contrasto alla violenza di genere gli esperti dell’UO RCF sono in prima linea in quanto il Ministero della Salute, ha promosso e finanziato un Progetto di formazione per
gli operatori sociosanitari dei Pronto Soccorso (PS) impegnati in interventi di prevenzione, diagnosi, cura e assistenza rivolti alle donne che subiscono violenza, che vede la Responsabilità
Scientifica e il Coordinamento dell’UO RCF rivolto a tutti i professionisti dei PS, i quali quotidianamente si trovano a gestire il delicato e complesso fenomeno della violenza
di genere.
E’ stato predisposto con il Servizio Formazione dell’Istituto Superiore di Sanità un percorso formativo a distanza (FAD) dal titolo Prevenzione e contrasto della violenza di
genere attraverso l’attivazione delle reti territoriali.
Il Corso FAD avviato il 29 gennaio sarà fruibile sulla piattaforma www.eduiss.it fino al 29 luglio 2020 e impegnerà circa 640 PS
collocati nelle Regioni e nelle Province Autonome, coinvolgendo 20.000 operatori sociosanitari che lavorano nel PS o che vi collaborano strettamente.
La finalità è quella di acquisire conoscenze e competenze tecnico-scientifiche e comunicativo-relazionali indispensabili per individuare, diagnosticare e gestire la violenza di
genere.
I temi trattati riguardano prevalentemente:
- la rilevanza del fenomeno
- gli strumenti per una corretta identificazione dei casi di violenza
- le procedure e i protocolli da attuare
- gli strumenti diagnostici in grado di individuare precocemente il rischio di re-vittimizzazione della donna
- le normative di riferimento ma anche gli elementi di base per attivare reti territoriali volte garantire alle vittime una concreta fuoriuscita dal circuito della violenza.
Questo intervento formativo condotto dall’UO RCF e dal Servizio Formazione dell’Istituto Superiore di Sanità è in linea con quanto sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità,
“operatori sociosanitari adeguatamente formati ad affrontare la violenza contro le donne, possono fare una grande differenza nel curare non solo le lesioni fisiche, ma anche il dolore
mentale, sessuale ed emotivo”.
Come ogni anno il 22 aprile i ricercatori dell’Unità Operativa RCF focalizzano l’attenzione anche sulla salute sessuale della donna e sulla prevenzione delle Infezioni
Sessualmente Trasmesse attraverso l’intervento di HIV/AIDS/IST counselling - svolto quotidianamente dalle ore 13.00 alle ore 18.00 dagli esperti del Telefono Verde AIDS e IST dell’Istituto
Superiore di Sanità - TVA e IST 800861061 – che per l’occasione si tinge di ROSA e amplia il suo orario dalle ore 10.00 alle ore 18.00.
LINK UFFICIO STAMPA ISS
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